I media hanno dato un grande risalto all’abbattimento dei cinghiali a Montesilvano, autorizzato dal Sindaco De Martinis e che realmente rappresentano un pericolo per la circolazione automobilistica, per l’incolumità dei cittadini ed un danno per l’agricoltura. Eppure, a dire delle associazioni ambientaliste, abbattendo i cinghiali non si riduce la grande capacità riproduttiva di questi ungulati. Tutt’altro sembrerebbe che, uccidendo questi animali, non si risolve il problema, anzi lo si aggrava. E’ quanto sostiene la presidente della Lega Nazionale per la difesa del Cane Piera Rosati che in seguito al recente abbattimento di cinque cinghiali a Montesilvano, ha scritto questa lettera al nostro Primo cittadino:
“ll.mo Sindaco,
scrivo in qualità di Presidente di Lega Nazionale per la Difesa del Cane, una delle più antiche e importanti associazioni protezionistiche presenti in Italia, dal 1950 impegnata nella tutela della vita e del benessere degli animali di ogni specie e razza, con circa 80 sedi locali e migliaia di soci, volontari e sostenitori in tutto il territorio nazionale, oltre a quasi un milione di seguaci sui social network. Numerosi cittadini, del suo Comune e di tante altre parti d’Italia, mi hanno segnalato la sua ordinanza con cui dispone l’abbattimento dei cinghiali che sarebbero stati avvistati nelle aree urbane della sua città. Mi dispiace dirlo, ma questa decisione evidenzia una visione miope e superata della gestione della convivenza uomo-animale. Capisco la necessità di tutelare la sicurezza e la salute pubblica, ma questo non può e non deve essere fatto a discapito della fauna selvatica che – per motivi strettamente legati all’uomo – si è spinta fino alle zone abitate. Tra l’altro, basterebbe aver studiato un minimo di etologia per sapere che l’uccisione dei cinghiali non contribuisce affatto a ridurre il problema del sovrappopolamento ma al contrario lo aggrava. Ad esempio, l’uccisione della matriarca – la femmina più esposta essendo quella che sposta i cuccioli – fa in modo che le altre femmine vadano in calore e quindi si riproducano più velocemente. Allo stesso tempo, uccidere i maschi più adulti si lascia spazio a quelli più fertili e attivi. Anziché ricorrere a soluzioni apparentemente facili quanto inefficaci, sarebbe il caso che un’amministrazione responsabile si affidasse alla scienza e prendesse in considerazione altri tipi di interventi che possono davvero risolvere il problema, tutelando la fauna selvatica e l’ambiente oltre ai cittadini. Vi invito quindi a tornare sui vostri passi e prendere in considerazione altri metodi per gestire la popolazione di cinghiali sul territorio, in modo da mandare un messaggio positivo alla cittadinanza e mostrare che i problemi si possono risolvere in maniera davvero efficace senza ricorrere all’uso della forza.
In attesa di un riscontro, porgo distinti saluti.Il Presidente Nazionale
Piera Rosati”.