“Ci pare un contributo innovativo di buon auspicio il reportage della neoeletta consigliera regionale *Erika Alessandrini*, che ha fatto quello che ogni decisore eletto dovrebbe fare, studiare, ascoltare, comparare, per trovare la soluzione dei problemi del territorio. Ingegnere, già consigliera comunale di Pescara, eletta alla Regione Abruzzo con M5S a sostegno di Luciano D’Amico presidente, é andata a Rimini a studiare la “filovia Metromare” tra Rimini e Riccione, per capire come trovare soluzione ad un problema strategico per l’area metropolitana pescarese, fonte di conflitto e speranza, la “filovia sulla Strada Parco” tra Montesilvano alberghi e Pescara Tribunale”. Così Giuseppe Di Giampietro di Webstrade.
“I mezzi di trasporto sono identici a Rimini e Pescara – aggiunge – *il filobus* articolato elettrico e a batteria Van Hool da 18 m, che viaggia sia su sede propria (a Pescara sulla Strada Parco ed a Rimini in adiacenza alla ferrovia), sia su sede promiscua. Ma la velocità e le caratteristiche dell’intorno urbano sono differenti. A Rimini la protezione completa degli attraversamenti e della linea di corsa permettono velocità competitive del mezzo TCSP, del trasporto collettivo in sede propria. In aggiunta, il mezzo è gratuito per gli studenti. Una proposta che *Luciano D’Amico*, candidato presidente alla regione Abruzzo, aveva esteso a tutti i viaggiatori del trasporto pubblico, con un potenziale effetto di aiuto alla mobilità equa e sostenibile, sia di tutela e valorizzazione delle aree interne, sia di pedonalizzabilitá e riduzione degli impatti del traffico sulle aree costiere”.
Di Giampietro evidenzia che “a Rimini, dove si sono investiti circa 150 milioni di euro, la linea sta crescendo con *1 milione di viaggiatori in due anni* (inaugurata nel 2021). Oltre alla linea attuale Rimini stazione- Riccione stazione, è già finanziata la linea 2 per Fiera di Rimini, in alternativa alla forte congestione stradale generata dai giorni di fiera. Pescara, che deve ancora ultimare il primo finanziamento di circa 30 milioni di euro ed *ha perso il secondo finanziamento* di circa 60 milioni, verso Sambuceto e la Tuburtina, per i ritardi accumulati, é impantanata in una vertenza infinita tra trasporto pubblico e passeggiate pedonali e ciclabili, rifiuto dei cavi della filovia e impatti del traffico stradale, aspirazione metropolitana di Nuova Pescara e localismo dei comitati anti-filovia”.
Ma non è solo di trasporto pubblico che si parla: “Qui – precisa Webstrade – si gioca il futuro della mobilità, urbanistica, ambiente, ossia vivibilità e futuro economico della città nuova. In gioco ci sono le prospettive di riqualificazione urbana della città costiera, estese pedonalizzazioni della zona a mare, riduzione del traffico (e della grave incidentalità) del lungomare. C’è la visione ambientale turistica e urbana di *Nuova Pescara*. C’è l’integrazione metropolitana con i futuri prolungamenti, da Silvi a Francavilla, da Pescara a Chieti scalo, a Spoltore e Cepagatti. Ma non è un problema che riguarda solo gli ingegneri del traporto di TUA, né solo i ciclisti di Pescara, o solo gli abitanti di Pescara, da via Muzii alle Naiadi”.
E’ vero, ammette Di Giampietro, che ”sono presenti tutti i limiti progettuali denunciati da *alcuni comitati cittadini* di Pescara, sulle barriere architettoniche, l’insicurezza di incroci e attraversamenti, la lentezza del mezzo. Anche *i tecnici, senza confronto, talvolta sbagliano*. Ma occorre dare risposta alle giuste domande poste, integrando il progetto, non buttando l’opera senza affrontare i problemi. Sono tutti problemi superabili, e domande accoglibili, allargando le competenze progettuali e avocando alla visione estesa della città nuova e della pianificazione integrata, urbanistica, di mobilità e ambiente, della città nuova”.
Per Webstrade, esiste a Pescara “l’opportunità di creare una città, per buona parte liberabile dalle automobili, con percorsi sicuri, dalla collina al mare, qualificati con verde, luci arredi, protetta begli attraversamenti, che ha nella rete TCSP Strada Parco, baricentrica rispetto all’abitato a mare, la spina dorsale della mobilità sostenibile dell’abitato a mare. Certo, occorrerà *integrare la filovia* con i parcheggi di interscambio esterni e su stazioni e aeroporto, con corridoi alberati verdi ciclopedonali di adduzione, la riqualificazione dello spazio pubblico adiacente e *incentivi alla trasformazione dell’edilizia privata* prospiciente. Ma le soluzioni esistono, riguardano i piani urbanistici, della mobilità, del verde, dei servizi pubblici di Nuova Pescara ed area vasta. Si può fare. Si deve fare, raccogliendo la sfida e progettando insieme la città nuova, con un processo di piano pubblico trasparente e partecipato”.